Chi siamo

L’Associazione intende riunire tutti coloro che si riconoscono nel pensiero politico e nel programma per l’Italia di Matteo Renzi e si
prefigge di promuovere il diritto di ciascun cittadino alla partecipazione politica libera e democratica come garantito dalla Costituzione Italiana, nonché l’idea che la collaborazione, gli scambi e i rapporti sociali possano svilupparsi in maniera libera, volontaria e spontanea a beneficio della collettività.

mercoledì 30 ottobre 2013

NO PORCELLUM DAY!!

ADESSO "OLTREPO"
Per MATTEO RENZI
VOGHERA
 
31 OTTOBRE 2013
 
NO PORCELLUM DAY
 

MOBILITAZIONE NAZIONALE STRAORDINARIA CONTRO IL PORCELLUM
 
PRESSO IL BAR CAFFE' EUROPA "LE STREGHE"
Via Barenghi 25, VOGHERA
 
DALLE ORE 18 ALLE ORE 20!

martedì 22 ottobre 2013

Il PD cambia verso anche a Voghera!!


27 Ottobre 2013 - Il PD di Voghera cambia verso! 
Sostieni anche tu Ennio Tundis!!


Ciao, sono Ennio Tundis,
candidato alla segreteria del Partito Democratico della città di Voghera.

Un anno fa, abbiamo dato vita al Comitato Renzi a Voghera per la sfida delle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra. Una sfida entusiasmante che ci ha stretti l’uno all’altro nel sostegno a Matteo Renzi, nonostante venissero mandati via dai seggi migliaia di cittadini che volevano partecipare dando a noi, e a Matteo, una chance per cambiare l’Italia.

Oggi abbiamo una seconda possibilità: cambiare il Partito Democratico per cambiare l’Italia. Un cammino che si concluderà con le primarie, questa volta davvero aperte a tutti, dell’8 dicembre. Un percorso che però comincia oggi con la corsa alla segreteria del PD di Voghera e alla Segreteria Provinciale. Se sei residente a Voghera, Torrazza Coste o Codevilla, potrai iscriverti liberamente al circolo PD di Voghera con sede in via Agostino Depretis n°16, anche il giorno stesso del congresso prima di votare (domenica 27 ottobre 2013 dalle ore 10:00 alle 19:00).
A livello provinciale abbiamo deciso di sostenere come associazione (ADESSO OLTREPO ex COMITATO RENZI), il candidato Alberto Lasagna!

Non si cambia l’Italia senza cambiare Voghera. Non si cambia il PD senza cambiare il PD a Voghera.

Ecco perché ti scrivo e ti chiedo di iscriverti al PD e votare per me, domenica 27 ottobre 2013, al seggio aperto nella sede del PD Voghera a partire dalle ore 10:00 fino alle ore 19:00. Dobbiamo aiutare Matteo Renzi subito, costruendo nel PD vogherese un gruppo dirigente che creda fermamente nel suo progetto di profondo rinnovamento. Stop alle correnti! Basta compromessi! Mai più tirare a campare! Insieme restituiamo credibilità e dignità alla nostra politica partendo dai nostri territori!

Per info: renzivoghera@gmail.com o 3384147995 Ennio.

Iscriviti, mobilitati, contattaci!! Perché l’Italia non cambia verso se non si comincia da qualche parte e Voghera deve essere il punto di partenza!

Ennio

sabato 19 ottobre 2013

VOGHERA CAMBIA VERSO ...

Il 27 ottobre 2013 si vota in sede PD a Voghera via Agostino Depetris N.16 dalle ore 10:00 alle ore 19:00 ... "Cambia verso" con Ennio Tundis candidato alla segreteria Vogherese e Alberto Lasagnas segreteria Provinciale ... aspettando Matteo Renzi l'8 dicembre 2013. Vi ricordo che è necessario essere iscritti al PD ( si potrà iscriversi anche in sede poco prima del voto), per qualsiasi info contatto diretto: 338.4147995 ; ennio.tundis@alice.it; renzivoghera@gmail.com

Un sorriso

Ennio Tundis

venerdì 18 ottobre 2013

Intervista di Aldo Cazzullo a Matteo Renzi

Ecco il link con l'intervista odierna di Aldo Cazzullo (corriere della sera) a Matteo Renzi.
Tanti i temi trattati e tante le cose da fare per questo paese!!

http://www.matteorenzi.it/voglio-una-rivoluzione-capillare-bisogna-che-tutti-cambino-anche-lestablishment-finanziario/

Presentazione candidato segreteria del circolo PD di Voghera-Torrazza Coste-Codevilla nella lista della nostra associazione.

L'associazione Adesso Oltrepo dopo un'attenta analisi e una discussione al proprio interno, ha deciso, tramite votazione palese, di correre per la segreteria del circolo PD di Voghera-Torrazza Coste-Codevilla con una propria lista avente come candidato segretario Ennio Tundis, del quale qui di seguito trovate una sintetica presentazione:








"Buongiorno a tutti voi!
Sono Ennio Tundis, mi presento a voi con grande entusiasmo come
candidato a segretario PD di Voghera.
Ho 37 anni provengo da una famiglia coraggiosa e numerosa, nella quale ho imparato il significato delle parole moralità, gentilezza, onestà e i valori della condivisione e del rispetto. 
Considero l'impegno pubblico una responsabilità e non certo un privilegio. 
Mi hanno sempre insegnato che una stretta di mano vale più di una parola data, che la gentilezza e un sorriso, possono cambiare non solo le giornate, ma anche la vita delle persone. Essere gentile significa rispondere con sensibilità e calore umano alle speranze e alle esigenze degli altri. 
Vivo a Torrazza Coste, e credo nella bellezza e nel valore costitutivo della memoria, ma mi piace l'idea di riportare la politica, a partire dai nostri territori, in sintonia con il paese.
La mia vita lavorativa e lo sport mi hanno insegnato che l'impegno, il coraggio e la costanza sono fattori indispensabili per il raggiungimento di obbiettivi ambiziosi. 
Ho iniziato a lavorare all'età di 17 anni, come operaio in una piccola azienda metalmeccanica di Casteggio (Tornitore qualificato), dopo aver conseguito il diploma di qualifica professionale per operatore alle macchine utensili a Voghera. 
Ho svolto il servizio militare obbligatorio di leva a Montorio Veronese (Verona), presso 85°Reggimento. A 23 anni sono entrato a far parte del Gruppo Trenitalia SPA dove, da 15 anni ricopro il ruolo di operaio qualificato per la manutenzione rotabile a Medassino OMC Voghera. 
Mi piace lo sport, che pratico da sempre. 
Le mie grandi passioni sono la famiglia, la politica e il calcio, che pratico da 21 anni e che tanti insegnamenti per la mia vita quotidiana mi ha regalato, oltre le vittorie
e soddisfazioni conquistate sul campo grazie al gioco di squadra. 

Da 4 anni ( giugno 2009) a Torrazza Coste, partecipo come consigliere di maggioranza alla vita amministrativa, occupandomi di politiche giovanili."



giovedì 17 ottobre 2013

lunedì 14 ottobre 2013

Matteo Renzi preoccupato dalla "fuga dal Nazareno": vuoto all'organizzazione, lavorano per Cuperlo 

Da: http://www.huffingtonpost.it


La sfida congressuale non si apre sotto i migliori auspici per Matteo Renzi. Eppure, il sindaco di Firenze resta il candidato favorito per la conquista della segreteria del Pd, stando ai sondaggi. Però non tutto sta funzionando come dovrebbe. E giovedì, quando il toscano è calato a Roma per l’incontro con Guglielmo Epifani, i problemi sono stati effettivamente toccati con mano. Questione organizzative, che però sono centrali per muovere la macchina infernale nel congresso. Sta succedendo che, denunciano i renziani parlando con Huffpost, le persone chiave del dipartimento organizzazione del Pd sono “fuggite via dal Nazareno”. Proprio così, sembra una barzelletta ma di fatto sono fuggite via dall’organizzazione del partito per andare a lavorare al comitato del rivale, Gianni Cuperlo. Lasciando in panne gli uomini di Renzi.
Una cornice preoccupante per l’entourage renziano. Dopo l’incontro con Epifani, che comunque ha garantito a Renzi il suo ruolo di terzietà rispetto ai competitor del congresso, il sindaco di Firenze ne ha parlato con il coordinatore della sua campagna, l’ex bersaniano Stefano Bonaccini. Il fatto sta in due nomi: Elettra Pozzilli, coordinatrice del dipartimento organizzazione, e Tore Corona, ‘uomo tesseramento’ al Nazareno. Entrambi, raccontano i fedelissimi di Matteo, hanno lasciato l’organizzazione del partito e si sono messi a lavorare per Cuperlo, uno dei quattro candidati al congresso. Quindi, oltre al danno, c’è anche la beffa, recriminano: “Non solo siamo rimasti senza punti di riferimento per l’organizzazione dei seggi, la fase preparatoria dei congressi di circolo e tutto il resto, ma soprattutto questi punti di riferimento si sono spostati a lavorare per la concorrenza, lasciando il resto del partito allo sbando…”.
Alcuni giorni fa era stato Pippo Civati a sollevare il problema del database, o meglio di chi ha la disponibilità del database degli iscritti. L’accusa era rivolta a Cuperlo: “Da qualche settimana ricevo da miei sostenitori lamentele per le continue email provenienti da comitati che non hanno mai sottoscritto. Da dove provengono quegli indirizzi? Dai database del Pd? Perché nel caso sarebbe molto grave, e anche molto illegale. Sarebbe il caso che il Pd consentisse l'utilizzo dei suoi dati, e lo facesse per tutti i candidati, cosa che al momento non risulta…”. Ora i renziani, pur convinti della bontà di Epifani quando assicura che sarà super partes a garanzia di tutti, si aspettano che “il segretario del Pd si faccia carico del problema”. E anche a breve, visto che la corsa congressuale sta per partire.

lunedì 7 ottobre 2013

#congresso PD Provincia di Pavia 27 ottobre 2013 dalle 10:00 alle 20:00 Rinnovo segreteria Provinciale e Segreterie Locali di Circolo

 La proposta Provinciale è stata approvata  dal coordinamento e Direzione Provinciale. ADESSO CAMBIAMENTO ... si voterà  domenica 27 ottobre 2013, Dalle 9:00 alle 10:00 presentazione dei candidati ( segreteria Provinciale e Circoli Locali), dalle 10:00 alle 20:00 saranno aperti i seggi per Tutti i tesserati PD anche dell'ultimo minuto... ( PS: Si può tesserarsi anche prima del voto per intenderci).  L'assemblea Provinciale sarà poi composta da 120 elementi. Il Territorio sarà diviso, in 6 zone dalla commissione composta da 11 elementi che sono: ( Torlaschi; Poles; Scolè; Gregorini;Brendolise;Magnani;Giampetruzzi;Porcari;Mazza;Zanardi e Achilli).  Le indicazioni date per la Direzione Provinciale riguardanti il numero dei componenti è di 50 elementi e sulla segreteria 12 elementi, ma aspetterà poi al l'assemblea Provinciale composta da 120 elementi, decidere nel merito della proposta. IL Coordinamento di ogni singolo circolo non dovrà essere inferiore a 4 elementi ( con parità di genere) numero Max illimitato. I delegati che aspetteranno alle 6 singole zone del nostro territorio dipenderanno da 2 fattori: Il primo rapporto tra abitanti della zona + abitanti in Provincia di Pavia; il secondo tra voti presi del PD in quella zona e il totale del numero dei voti PD in Provincia di Pavia.

Vice Presidente ADESSO OLTRE PO

Ecco il nuovo programma economico di Renzi. Parla Gutgeld


Da: www.formiche.net

Il parlamentare democrat, Gutgeld, considerato la mente del programma economico di Renzi, illustra a Formiche.net la ricetta per far ripartire la crescita nel segno dell’equità: contratti di lavoro alla Boeri-Ichino, pensioni da limare nell'adeguamento all'inflazione, privatizzazioni a partire da Poste e sulla riduzione delle imposte...
Nell’autunno 2012 Matteo Renzi lanciava l’offensiva contro la nomenclatura del Partito democratico sollevando la bandiera di un liberismo progressista alternativo allo statalismo e al culto della spesa pubblica. Adesso che le sue chance di vittoria sembrano non incontrare ostacoli, il primo cittadino di Firenze ha abbracciato uno spettro ampio di ricette. Ma per capire fino a che punto elasticità e pragmatismo possano annacquarne l’originario messaggio riformatore, Formiche.net ha voluto fare il punto sul suo progetto economico-sociale con il parlamentare del Pd Yoram Gutgeld, estensore del manifesto “Il rilancio parte da sinistra” e ritenuto il “cervello” delle Matteonomics.
Il vostro programma prevede un intervento rigoroso sulla spesa pubblica. Con quali priorità? 
È necessario uno stop a gran parte dei finanziamenti a pioggia per le imprese. Una componente significativa viene affidata in appalto al trasporto e alle comunicazioni locali, essenziali per il tessuto produttivo, e deve essere mantenuta. Le altre risorse dovrebbero essere destinate a incentivi fiscali per la ricerca e l’innovazione nelle piccole e medie aziende. Ma il provvedimento deve essere legato a una misura altrettanto rilevante: superare la gestione dissennata dei fondi comunitari, oscillante tra opere faraoniche, miliardarie e inutili come l’Alta velocità o il Ponte sullo Stretto e investimenti da poche decine di milioni di euro. Entrambi finalizzati a un immediato consenso politico.
Prevedete cinque-dieci anni di tagli selettivi e non generalizzati. Come intendete agire sul fronte della sanità? 
È fondamentale abbattere i costi per l’acquisto di beni e servizi. Ma non è facile imporre in breve tempo un rigoroso parametro di spesa per tutte le amministrazioni pubbliche. Bisogna coinvolgere ospedali e medici nella definizione degli standard qualitativi e finanziari.
Valorizzare e mettere sul mercato la metà del patrimonio immobiliare alienabile e delle case popolari è un provvedimento strutturale? 
Rappresenta un intervento di rilievo, ma è impensabile ipotizzare i 300-400 miliardi indicati dal centro-destra in campagna elettorale. Perché gran parte della ricchezza immobiliare appartiene a istituzioni locali e si pongono problemi giuridico-amministrativi per coordinare un programma di alienazioni. E perché alla luce della crisi del mercato edilizio non è facile vendere ai privati palazzi, ville, appartamenti di proprietà dello Stato. Anziché fare cassa è meglio valorizzare gli edifici e i musei pubblici per attrarre investimenti privati e creare opportunità di lavoro.
Proponete la privatizzazione delle partecipazioni pubbliche nelle aziende strategiche. Non teme una ritirata miope dello Stato da campi e imprese di eccellenza mondiale e di interesse nazionale
Non vedo tale rischio. Pensi alle Poste tedesche, vendute ai privati e divenute una multinazionale in grado di acquisire un’azienda del calibro di DHL. Ritengo percorribile e auspicabile compiere un’operazione analoga con Poste italiane e con gli altri colossi in mano pubblica. Proiettarli in una logica imprenditoriale pura rimuovendo la presenza e il controllo della politica è salutare per la loro collocazione internazionale. Industriali e manager all’altezza potrebbero promuovere più efficacemente l’eccellenza del “sistema Paese”.
Il ragionamento vale anche per le imprese fornitrici dei servizi pubblici locali?
Mettere sul mercato le multiutility rischia di cristallizzare i monopoli esistenti, articolati in una costellazione di piccole aziende provinciali. Compito del governo è coordinarne la crescita dimensionale e l’integrazione territoriale. È poi indispensabile regolamentare in modo differente il mercato delle assicurazioni – Rc auto in primis – e dell’energia, conferendo un ruolo più incisivo alle authority indipendenti. Ma misure del genere comportano l’azzeramento della riforma del Titolo V, che ha prodotto caos e paralisi decisionale, e la restituzione allo Stato della competenza esclusiva nei servizi pubblici e nel turismo.
La vostra ricetta fiscale è imperniata su una riduzione di 100 euro nel prelievo sui redditi medio-bassi. Non è una misura tiepida per promuovere uno shock salutare della nostra economia? 
La prospettiva ideale sarebbe estendere l’abbassamento dell’IRPEF ai guadagni medio-alti per mettere in moto un circuito virtuoso complessivo dei consumi. Tuttavia un provvedimento di tale respiro richiederebbe 30 miliardi di euro, difficili da reperire. Mentre i 15 miliardi da noi previsti hanno una copertura completa e costituiscono un primo tassello per ridisegnare un regime vantaggioso per il lavoro rispetto alle rendite patrimoniali finora privilegiate. A favore delle imprese è preferibile defiscalizzare il reinvestimento degli utili nelle attività produttive. E utilizzare parte dei 235 miliardi di risorse private affidate a Cassa depositi e prestiti per programmi pubblici in grado di attrarre investimenti privati. Risorsa strategica su cui puntare senza timori di ricostituire una nuova IRI.
La spesa pubblica italiana è tuttora sbilanciata sul fronte previdenziale. Come si può invertire la rotta? 
Per costruire un Welfare equo di tipo europeo penso al dimezzamento o azzeramento dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni che superano dalle tre alle sette volte quella minima e non sono ancorate ai contributi versati. Una “patrimoniale” sugli assegni più alti che produrrebbe un risparmio annuo fra i 3 e i 4 miliardi, tanto più necessaria rispetto ai giovani precari che riceveranno trattamenti ridotti a un terzo dell’ultimo stipendio.
Come pensate di intervenire nel mercato del lavoro? 
Acclarato il rilevo marginale dell’articolo 18, bisogna muoverci verso contratti unici con garanzie crescenti nel tempo. Perché l’alternativa è il precariato a vita. Guardo con interesse alle proposte di Pietro Ichino e di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, per cui il rapporto dopo tre anni si trasforma in attività senza limiti temporali – garanzie dell’articolo 18 comprese – e nell’ipotesi di un licenziamento del lavoratore nei primi 36 mesi è previsto un indennizzo economico cospicuo anziché il diritto al reintegro. Ma ritengo interessante come canale di inserimento l’istituto tedesco del “micro-job”, contratto a termine con retribuzione medio-bassa da parte delle aziende e integrazione indiretta ad opera dello Stato. Poi potremo ripensare gli ammortizzatori sociali ragionando su sussidi diretti al reddito vincolati alla formazione e al reinserimento nel tessuto lavorativo. Tenendo presente che una rete di protezione come la flexsecurity danese ha un costo molto elevato per l’Erario.

Presentazione della candidatura alla carica di segretario Nazionale di Matteo Renzi

#congressoPD: Gli iscritti al PD 2013 e sostenitori della candidatura di #Renzi di Voghera e dintorni ... che sono interessati a sottoscrivere la sua presentazione alla carica di segretario Nazionale mi e ci possono contattare, privatamente sul Blog o su Facebook entro le ore 20:00 di stasera 07-10-2013 grazie. INSIEME per sostenere il CAMBIAMENTO.

Vice Presidente ADESSO OLTRE PO Voghera 

domenica 6 ottobre 2013

martedì 1 ottobre 2013

ATTENZIONE NON CI SARÀ SPAZIO PER TUTTI SUL CARRO DEL VINCITORE

La vecchia politica che non si smentisce: Renzi acclamato oggi dagli stessi che lo denigravano ieri.

WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT

La vecchia politica non si smentisce.
Prima Matteo Renzi era uno che “non collega lingua e cervello", adesso per Franceschini, D'Alema, Fioroni e perfino Vendola è "un grande leader".
Il tutto nella speranza di salire sul carro del vincitore.
[…] Una nuova corrente agita il Pd. […] Ora che il ciclone Matteo Renzi riempie i cieli congressuali del Pd e il governo Letta scricchiola, non si contano le conversioni e i riposizionamenti di quelli che fino a ieri lo coprivano di critiche, insulti e veleno […]
[…]. Da D’Alema a Fioroni e fino a Vendola, ecco una carrellata (non esaustiva) di salti mortali per salire sul carro del vincitore.
FRANCESCHINI: Renzi da “virus per il PD” a “grande risorsa” 

[..] Franceschini non aveva dubbi: Bersani era “il nostro Hollande” mentre Renzi soltanto un “giovane effervescente con delle qualità che si candida a guidare l’Italia solo sulla base di un dato anagrafico di giovinezza, mi pare un po’ pochino” (12 maggio 2012).
Peggio, Matteo incarnava agli occhi del futuro ministro “quel virus che ci ha indebolito dall’Ulivo in poi”.[…]
La cronaca politica racconta poi che Bersani, l’Hollande italiano, si rottamerà da solo non vincendo le elezioni e cadrà sotto i colpi dei 101 franchi tiratori che hanno affossato Prodi.
Il partito deve trovare un nuovo leader. […]
Ed ecco che Renzi, impreparato e sbruffone fino a ieri, diventa improvvisamente “una risorsa”. […] Prima Renzi metteva a rischio il partito, ora è il partito che non deve mettere a rischio Renzi: “E’ un errore logorare il sindaco” (4 luglio 2013) raccomanda Franceschini ad Epifani.
Alla festa democratica di Genova la conversione è pronta e Franceschini […] annuncia “Sono pronto a votare per Renzi” (2 settembre 2013). Perché “quando in squadra ci sono talenti, vanno utilizzati”.
D’ALEMA, “inquietante fragilità” anzi no, “è un grande leader politico”
Di Renzi è sempre stato il nemico Massimo, oggi ne è un mezzo supporter. […] Diversamente dai legionari voltagabbana che “corrono in soccorso del vincitore”, come ha sentenziato alla Festa Democratica di Genova. “Non ce l’ho con Renzi. Ce l’ho con alcuni suoi sostenitori. Perché si può perdere anche un congresso, ma non si può perdere la dignità”.
Fatto sta che anche D’Alema sembra non ricordarsi più di se stesso, dei tempi in cui sparava ad alzo zero contro Renzi.
Eppure sono durati fino a ieri, e che cannonate: quando definiva il suo progetto politico “di una inquietante fragilità” (9 novembre 2011) e lui, personalmente, nell’ordine era “uno che vuole sfasciare tutto” (19 ottobre 2012), che “vende la stessa merce di Grillo” (17 ottobre 2012), che “appartiene alla nomenclatura fin da piccolo” e “se vince allora non c’è più il centro sinistra” (24 settembre 2012). [..]
Il nemico Massimo si è fatto amico: Letta non ha futuro, vinciamo con Renzi.”
Così Renzi, l’inconsistente per sua definizione, è diventato di colpo “un ottimo candidato premier, l’unico a coalizzare le speranze del centrosinistra” (18 luglio 2013), di più è ormai “un grande leader politico” (11 giugno 2013).
VENDOLA narra la passione per Renzi, da “sabotatore” a “prezioso alleato”
Anche fuori dal Pd è cambiato il vento. Nichi Vendola, ad esempio, nella competizione per le primarie non ha risparmiato nulla al sindaco: in successione era “un giovanotto sull’orlo di una crisi di nervi”, “idrolitica nell’acqua sporca”, “uno che piace ai giornali della famiglia Berlusconi”, “che non ha molto da dire oltre la rottamazione” , “rivoluzionario dei poteri forti”, “conservatore allergico alle regole come Berlusconi (…) uno che prende i voti da Santanchè e Lele Mora". […]
Ma la questione si ripropone oggi e le circostanze impongono a Vendola di venire a patti col puledro che un Pd a pezzi e a corto d’eroi sta trasformando in un cavallo di razza da lanciare nella corsa elettorale sempre più imminente. E allora meglio cambiar tono, che non si sa mai, al limite ritrattare. […]
Anzi, al Fatto Quotidiano nega di averlo mai definito "subalterno a tutti i poteri forti", come effettivamente disse ai giornalisti il 29 novembre 2012 fuori dall’aula di Montecitorio. […]. 
“Traditore”, grida qualcuno più tardi, mentre Vendola parla dello stesso fiorentino che un tempo definiva “essenzialmente di destra”.
Lui non si scompone, e continua: “Matteo è un politico puro, e una persona intelligente. Vedo che sta ragionando sul suo vocabolario e sul suo programma”.
Del resto già a febbraio, Renzi il destrorso era diventato un “prezioso alleato e protagonista della sinistra”.
FIORONI, “Non collega il cervello”. Ma oggi è pronto a votarlo. 

Fino a pochi mesi fa era solo uno che “deve collegare lingua e cervello”.
Così sbottava ancora a metà aprile Beppe Fioroni contro Matteo Renzi […]
Fioroni non ha risparmiato niente a Matteo, mai. Alla notizia della sua candidatura alle primarie, ad esempio, era sbottato con un poco gentile: “Renzi? Faccia il sindaco e sistemi il traffico”.
Da allora i due si sono sempre punzecchiati.
Ma ecco che tramontato Bersani si avvicinano congresso ed urne e Renzi, miracolo, non è più un Giamburrasca.
Fioroni lo spiega pure, per chi non avesse capito che il posizionamento è tutto questione di numeri e calcoli: “In un congresso in cui c’è un candidato che rappresenta l’80 % e 5, 6, 7 candidati che faticano tutti insieme a dividersi il 20 %, io prendo atto che c’è un solo candidato”, ha detto settimana scorsa a Radio Radicale l’esponente del Pd. Quindi lui voterà Renzi, ma non turandosi il naso perché nel frattempo lo avrà completamente riabilitato: “Conosco Matteo da quando era segretario della Margherita e presidente della provincia, lo ritenevo un giovane di grande valore già allora, e i fatto mi hanno dato ragione”.
Ecco un altro sintonizzato al volo sulle radiofrequenze di Renzi.
La coerenza non è necessaria, basta girare il disco e la musica continua per tutti